Come un’azienda guidata da donne crea valore nel territorio: il caso Molino Moras – AmorBimbi

Come un’azienda guidata da donne crea valore nel territorio: il caso Molino Moras

Il suo primo ricordo al molino sono i salti nel grano. Ha cinque anni Anna Pantanali quando sceglie di indossare gli abiti peggiori per rotolarsi durante ore in quei cumuli. Da bambina piega già le fatture e si diverte ad attaccare i francobolli sopra le buste da spedire ai clienti. In azienda le ripetono che al molino anche i più piccoli possono fare qualcosa di utile. Le vacanze estive diventano così un pretesto per aiutare nonno Vittorio. È lui che le trasmette la passione e il valore di fare una farina artigianale di qualità. Oggi che di anni ne ha 35, Pantanali è responsabile marketing ricerca e sviluppo, e con sua sorella Sara fa parte del Consiglio di amministrazione di Molino Moras presieduto dalla madre Nicoletta.

Quinta e sesta generazione

Per capire come nasce quest’azienda ultracentenaria, adesso guidata dalle donne della quinta e della sesta generazione, torniamo indietro nel tempo fino al 1905. Siamo a Trivignano Udinese, un paesino del Friuli Venezia Giulia. Il trisnonno Geremia prende in gestione lo storico molino comunale. Decide poi di comprarlo insieme ad altri fratelli. «Probabilmente eravamo mugnai ancora prima, la farina scorre nel nostro sangue», dice Anna Pantanali. Ha la voce entusiasta quando racconta come questa attività sia stata trasmessa di padre in figlio. L’idea imprenditoriale più forte appartiene a nonno Vittorio. Lui intuisce presto l’importanza di dover modernizzare e rinnovare il molino: dalle mole ad acqua passa così ai cilindri, aumenta la produzione e la famiglia inizia ad acquistare grano anche dall’estero.

 

 

 

Passaggio generazionale

«Negli anni 2000 mia mamma e mio zio hanno costituito la società, prima erano ditte individuali», precisa. Dieci anni dopo la svolta nella direzione: Nicoletta Moras diventa la prima donna a ricoprire un ruolo direzionale nell’azienda di famiglia. «Il nostro è un settore principalmente maschile e questo porta spesso delle difficoltà perché la donna non è vista come una figura che può scegliere, decidere e gestire un molino – ammette–. Quando abbiamo fatto un investimento importante comprando un macchinario ci hanno detto: “Ma davvero prendete voi le decisioni?” Ci sono pregiudizi». Il passaggio generazionale non è stato semplice. «Il nonno aveva delle difficoltà a lasciar andare, diceva che faceva e sapeva tutto lui», continua. Nel 2010, dopo la laurea in Scienze e tecniche del turismo culturale, Anna Pantanali entra nell’impresa familiare ed è la prima tra tutti i nipoti. «Mi sono detta: io resto, dobbiamo credere in quello che facciamo. Abbiamo deciso di puntare così su una diversificazione del prodotto», spiega. Difende quindi la tradizione e prende in prestito le parole di suo nonno per ammettere che «nessuna macchina può sostituire l’essere umano nel nostro lavoro». Vedere crescere il grano, toccarlo e annusarlo.

 

Progetto AmorBimbi

Dentro il Molino Moras si macinano circa 250 quintali di grano tenero e si produce farina da distribuire in pizzerie, ristoranti e negozi. Nel 2004 l’azienda ha aperto il primo punto vendita a Trivignano Udinese, otto anni dopo è arrivato il secondo a Trieste. Dal 2019 dispone anche di un proprio e-commerce.

Nonostante la pandemia, il fatturato annuo supera i due milioni di euro. Gli obiettivi: creare valore nel territorio e innovare il settore dell’industria molitoria rispettando la tradizione, portare quindi «consapevolezza e conoscenza». Continuare così a «costruire per le generazioni future perché le aziende hanno il dovere di essere e dare esempi». L’attenzione per la qualità della farina ha portato poi la famiglia Moras a stringere una collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per una ricerca scientifica.

Da lì la nascita del progetto AmorBimbi: una farina innovativa con un basso livello di contaminanti per bambini sopra i tre anni di età e per adulti. «Siamo riuscite a dare lavoro a più persone, adesso continuiamo a cercare giovani», dice Pantanali. Pensa quindi alla crescita nel digitale e al compito dell’innovazione: continuare ancora a trascinare il molino verso il futuro, senza dimenticare che «fare la farina significa poter nutrire le persone».

Articolo precedentemente pubblicato su: https://www.corriere.it/economia/family-business/notizie/molino-moras-azienda-guidata-donne-crea-valore-territorio-f6e25a6e-7d24-11ec-9ae1-2cc0e30cf040.shtml