Il ruolo della famiglia nell’educazione alimentare – AmorBimbi
Consigli

Il ruolo della famiglia nell’educazione alimentare

La dott.ssa e nutrizionista Chiara Boscaro si è occupata di fare chiarezza su questo tema delicato, approfondendo l’importanza del nucleo familiare per il tema dell’alimentazione.

La famiglia è il punto di partenza per promuovere una corretta educazione alimentare atta a prevenire ed evitare i disagi correlati ad abitudini alimentari scorrette.

Abituare i propri figli a mangiare in modo adeguato è parte dell’educazione in ambito familiare. Dare il buon esempio è essenziale, i bambini imparano molto di più dalle nostre abitudini a tavola che da regole imposte.

Così come viene naturale insegnare a dire “grazie” e “per favore”, di conseguenza dovrebbe risultare lo stesso nella scelta dei cibi, nella lettura delle etichette, nel trasferire l’idea di sostenibilità ambientale senza sprechi alimentari.

Integrare la consuetudine di preparare piatti sani ogni giorno gioca un ruolo fondamentale per tutta la vita, in termini di prevenzione delle malattie metaboliche.

Al giorno d’oggi sappiamo quanto a volte possa essere difficile conciliare le abitudini a tavola di ogni singolo membro della famiglia, per motivi di lavoro o impegni scolastici si fatica persino a rivivere il momento del pasto tutti insieme.

Evitiamo di preparare alimenti diversi per ogni membro della famiglia, questo è un comportamento che rafforza nei più piccoli l’idea che sia legittimo pretendere un menù personalizzato. Piccoli e grandi mangiano gli stessi piatti e, almeno una volta al giorno, siedono alla stessa tavola. Condividere con i bambini come il momento del pasto è utile per parlare di come è andata la loro giornata.

Sfruttare la cena quotidiana e i pasti del fine settimana per stare insieme ai propri cari aiuta a migliorare le nostre consuetudini anche negli altri pasti; utilizzare uno schema, ad esempio, può essere una strategia utile per imparare a gestire il piano alimentare di tutti i giorni. È altresì vero che nei weekend capita di recarsi al ristorante a mangiare qualcosa di diverso dal solito. In ogni caso è bene approfittare dei momenti di “calma” come la domenica per preparare anche un piatto sano e sfizioso o un dolce fatto in casa.

Qualche consiglio per i genitori

1) Evitare distrazioni durante il pasto

Non alzarsi da tavola fino al termine del pranzo o della cena è positivo in termini di educazione, aiuta a favorire la digestione e a concentrarsi su ciò che si sta mangiando. Poi non è così bello stare a tavola con i propri cari e condividere piatti gustosi senza tv, tablet o smartphone?

Passare troppo tempo davanti alla televisione accesa, durante la giornata e ai pasti è un’abitudine poco sana in termini di carenza di attività motoria e di maggior rischio di obesità; inoltre, non permette al cervello di “registrare” che stiamo mangiando, portando il bambino, ma anche noi adulti, a fare scelte meno consapevoli sul cibo e “automatizzate”. Ciò induce ad avere più fame nel lungo periodo e a mangiare snack calorici fuori pasto.

2) Concedersi qualche sfizio

Può sembrare strano ma anche vietare totalmente un alimento è controproducente. Infatti concedere saltuariamente un “junk food” (cibo “spazzatura”) come delle patatine fritte o una ciambella può essere positivo , mentre proibire totalmente qualcosa aumenta il desiderio di sgarrare e cercare maggiormente quel tipo di cibo. Aiutare a cogliere le differenze tra alimenti più o meno sani rende i bambini più consapevoli delle proprie scelte e più propensi a preferire la nostra cucina al junk food. Evitiamo di essere troppo restrittivi e sperimentiamo nuove ricette: fare piatti colorati e gustosi è molto importante per stimolare il bambino.

3) Non imporre diete non adatte ai bambini

Cerchiamo di non imporre le nostre scelte dietetiche, attuate per diversi motivi, in alcuni frangenti troppo restrittive e non adatti ai bambini. E’ ideale insegnare ai più piccoli uno stile alimentare che si basi più possibile sulla dieta mediterranea, promossa dalla Società Italiana di Pediatria.

4) Sì alla frutta a fine pasto!

Terminare il pasto con la frutta è un’altra abitudine da costruire sia a pranzo sia a cena, mentre finire il pasto sempre con “qualcosa di dolce” induce una continua ricerca dello stesso anche in età adulta.

Le buone abitudini alimentari si costruiscono da piccoli, in famiglia, e si protraggono per tutta la vita.

5) Riproporre i cibi “no” dopo qualche tempo

E se il bambino rifiuta di assaggiare determinati alimenti come la verdura? Mai arrendersi, ma riproporre al bambino l’alimento dopo un po’ di tempo, senza “nasconderlo” in altre preparazioni.

6) Muoversi fa bene alla salute

Accanto all’alimentazione sana, ricordate sempre di incentivare i più piccoli a fare attività fisica ogni giorno, più possibile. Una bella passeggiata quotidiana al parco può rivelarsi molto più gradita, se indirizzata poi verso uno sport che possa piacere al bambino, da iniziare senza imposizioni.

Nutrizionista Chiara Boscaro

Biologa Nutrizionista iscritta all’Ordine dei Biologi, dal 2011 Responsabile del Servizio Dietetico Ospedaliero e dell’Ambulatorio di Nutrizione Clinica presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza